I miei brand restyling preferiti del 2021
Articolo scritto per Chit-Chat, blog di Jump.
Il 2022 è appena iniziato, lo sappiamo, ma prima di buttarci a capofitto nel nuovo anno vogliamo dare un’ultima occhiata a quello appena trascorso, cercando di riassumere le cose migliori che ci ha lasciato e che ci porteremo dietro nel nuovo anno.
L’ultimo biennio è stato, infatti, per tantissime aziende in tutto il mondo, un periodo di grandi cambiamenti sotto tantissimi punti di vista; molte però, oltre agli “adattamenti” necessari, hanno anche colto l’occasione per un cambio di look.
Abbiamo perciò deciso di ripercorrere i migliori rebranding del 2021.
Burger King
Non possiamo che partire da uno dei primi rebranding del 2021: quello di Burger King, che ha scelto la strada del ritorno al passato.
La famosa catena di fast food ha, infatti, optato per un restyling che andasse a richiamare le precedenti versioni del logo, utilizzate fino al 1999, e ha seguito il trend di uno stile più minimal accostandolo ad un tocco vintage.
La tipografia e lo stile iconografico fanno apparire il brand come ironico, giovane e molto goloso. La palette di colori, meno pop e più vicina ai colori reali del cibo, ha l’obiettivo, infatti, di far percepire la qualità dei prodotti.
Pfizer
Il prossimo rebranding è quello di Pfizer, importante azienda biofarmaceutica oggi sotto i riflettori per aver realizzato il primo vaccino anti-covid ufficialmente approvato.
L’ultima versione realizzata è datata 2009, ma, in realtà, il logo ha subìto solo leggere modifiche negli ultimi 70 anni.
Nel restyling del 2021 viene inserito un nuovo elemento: l’elica del DNA, sostitutiva dell’iconica pillola nella quale era inserita la tipografia, che non subisce invece grossi cambiamenti strutturali.
L’obiettivo è quello di posizionarsi sul mercato non solo come un’azienda produttrice di farmaci ma anche come un punto di riferimento per la ricerca medica.
Renault
Tra i numerosi rebrand automobilistici del 2021 abbiamo scelto Renault, che ha seguito il trend del minimalismo. L’azienda francese ha, infatti, eliminato completamente la tipografia e scelto una versione sintetica del suo caratteristico rombo.
Seguendo le orme delle altre case automobilistiche degli ultimi anni, viene abbandonato il grigio metallizzato, prima onnipresente, per un classico ed elegante nero.
La novità della doppia linea regala dinamismo al logo e richiama il segno lasciato dalle ruote sull’asfalto.
Amazon Mobile App
Chi non ha mai ricevuto un pacco Amazon? Nessuno. Questo lo sappiamo tutti e lo sa anche Amazon.
Anche se non si tratta di un vero e proprio rebranding, ma solo del restyling dell’icona dell’app mobile, meritava un posto in questa carrellata. La nuova icona, infatti, che rappresenta un pacco in cartone con il caratteristico nastro adesivo azzurro e il pittogramma col sorriso di Amazon, descrive perfettamente il brand e lo fa visualizzare all’utente all’istante, rendendo l’app riconoscibile e facilmente rintracciabile nel proprio smartphone.
Viene eliminata la tipografia, del tutto superflua, come dicevamo, per un colosso come Amazon.
Una curiosità a cui non tutti hanno, forse, fatto caso riguarda il nastro adesivo azzurro che in poco tempo ha cambiato forma, passando dalla linea tratteggiata a quella dritta con l’angolo piegato. Questo per rispondere alle critiche ricevute da molti utenti, secondo i quali la forma tratteggiata ricordava i baffi di Hitler.
Inter
Proseguiamo la nostra carrellata spostandoci al mondo dello sport con l’Inter. La squadra di calcio milanese ha, infatti, deciso nel corso del 2021 di rinnovare il suo marchio dopo l’ultima modifica avvenuta nel 2014.
Il cambiamento più evidente è quello cromatico: scompare del tutto l’oro, che lascia spazio ai due colori rappresentativi della squadra, nero e azzurro (in realtà un blu elettrico, più intenso rispetto al precedente azzurro più tradizionale).
Anche a livello tipografico c’è stata una scelta più minimalista: rimangono solo la I di Internazionale e la M di Milano.
Le leggere I e M sono anche alla base della campagna I M ATTITUDE, giocando con il significato di “io sono” della lingua inglese, nata con l’obiettivo di raccontare l’Internazionalità e Milano, le nuove generazioni e l’apertura al mondo, la passione per il calcio e la capacità di ispirare anche al di fuori del terreno di gioco.
Pringles
Torniamo al mondo del food per un altro rebranding in chiave minimalista. Il famoso brand di patatine in tubo ha scelto di rinnovare la sua iconica mascotte, scegliendo uno stile illustrativo più semplice e moderno abbinato ad una palette colori brillanti e accattivanti.
Anche la tipografia viene completamente rivoluzionata e inserita all’interno del papillon di Mr. P.
Meta
Non possiamo che concludere i rebranding del 2021 con il più discusso e innovativo dell’anno: l’azienda Facebook Inc. cambia nome e diventa Meta, abbreviativo di metaverso, termine chiacchieratissimo negli ultimi mesi dello scorso anno (e che scoprirete presto nei nostri Jump Trends).
Il nuovo logo rappresenta, al tempo stesso, la lettera M e il simbolo dell’infinito, che rimanda alle infinite possibilità che ci aprirà il nuovo metaverso. Per la tipografia viene invece scelto il font ufficiale dell’azienda. Come colore principale viene mantenuto il blu, in una sfumatura più accesa.
Il cambio di logo e di naming è una scelta molto coraggiosa per il brand, che fino allo scorso anno portava il nome del suo social network più famoso. La scelta riflette il chiaro obiettivo di Meta di indirizzarsi verso la realtà virtuale e più precisamente verso il metaverso.
A volte sembrano solo piccoli cambiamenti difficili da notare, altre volte modifiche radicali impossibili da accettare che ci fanno dire: “ma era meglio quello di prima!”. In ogni caso, basta sempre aspettare pochi giorni, avendo i marchi sotto gli occhi, per abituarcisi, accettarli e quasi non farci più caso.
Quali saranno i rebranding più efficaci del 2022? Beh, ci sentiamo l’anno prossimo!